Lo scoppio della pandemia ha modificato radicalmente lo stile di vita della maggior parte delle persone costringendo ognuno a rivedere il proprio modo di vivere per adattarsi alle varie disposizioni previste dai DPCM che si sono conseguiti nell’ultimo anno. A risentirne particolarmente sono stati gli adolescenti, soggetti a rischio data la delicata fase di transizione in atto. L’adolescente nel corso della stessa rivendica la propria individualità ed autonomia distanziandosi dalla famiglia d’origine e rispecchiandosi nel gruppo dei pari (Marcelli & Braconnier,1994). Il Covid però non ha fatto altro che trattenere i ragazzi entro le mura domestiche disabituandoli ai rapporti sociali.

Utili in tal senso sono state e sono tutt’oggi le nuove tecnologie le quali consentono di mantenere un contatto interpersonale e di perseguire obbiettivi prima conseguiti in presenza.

È venuto meno sicuramente lo sviluppo della sfera affettiva oltre che la possibilità di instaurare delle relazioni sociali autentiche. La stanza ha sostituito la quotidianità sociale trasformandosi in una base sicura nella quale rifugiarsi, isolandosi dal resto del mondo e incrementando, inconsapevolmente, la propria vulnerabilità. L’isolamento sociale così come la paura del contagio non ha fatto altro che portare diverse persone ha provare un complesso di emozioni contrastanti scatenando veri e propri quadri sintomatologici depressivi. D’altronde il mondo virtuale può costituire una vera e propria arma a doppio taglio in quanto da un lato potrebbe sì facilitare il processo di socializzazione in un soggetto piuttosto introverso mentre dall’altro può accrescere in lui quel senso di vuoto e di isolamento oltre che esporlo agli innumerevoli insidie del web quali ad esempio il cyber bullismo o la pedopornografia.

La situazione pandemica ha visto però nelle nuove tecnologie una grande occasione per ridurre i contagi; in gran parte del territorio italiano è stata introdotta la didattica a distanza e molti lavori si sono reinventati assumendo la modalità smart working.

Lo Psicoterapeuta Lancini, per quel che concerne l’apprendimento, ha sottolineato quanto la pandemia possa essere stata una buona occasione per trasformare e rivoluzionare il sistema scolastico sottolineando che i ragazzi possano trarre beneficio dalla didattica a distanza solo in presenza di insegnanti autorevoli (Lancini M., 2015). La convivenza forzata e gli alti livello di stress hanno inoltre messo a dura prova l’armonia dell’assetto famigliare così come sono cresciuti in modo esponenziale i casi di autolesionismo, condotte devianti oltre che i disturbi propri della sfera nevrotica.

Quest’ultimi aspetti non vanno sottovalutati d’altronde ogni periodo di crisi non è altro che un occasione per mettersi alla prova e reagire alle insidie del quotidiano dimostrando a se stessi il proprio valore.

 

© Psicologa del copyright |Psicologa| Dott.ssa Romina Qerimi