• “Perché molte coppie, col tempo, perdono la libido, nonostante il sentimento rimanga immutato?”

Credo che siano domande che ci riguardano tutti perché più o meno tutte le coppie attraversano
certe fasi.Inoltre mi piace come argomento perché in qualche modo è in linea col discorso con cui cieravamo lasciati dopo l’intervista di novembre, ovvero la piramide dell’amore composto da tre latiuguali “passione”, “impegno” e “intimità”.

  • “Quindi Dott.ssa, Il triangolo dell’amore deve avvicinarsi ad essere equilatero?”

Se vi ricordate si diceva che spesso, con l’aumentare dell’intimità viene meno la passione. Per non cadere del controsenso, bisogna tenere a mente che, il nostro triangolo immaginario deve essere quanto più equilatero, se no è inevitabile che una delle dimensioni prevalga sulle altre. La volta scorsa si scherzava sull’abbigliamento da casa, dicevamo che ovviamente è ben diverso fare sesso (e farsi venire voglia di farlo) quando il partner è in tiro: siamo entrambi vestiti bene, lavati, profumati, pettinati, al nostro meglio e ovviamente risvegliamo interesse nell’altro. Quando siamo in pigiama, spettinati e con le occhiaie siamo sicuramente meno piacenti.
Questa è una parte del problema. Perché la troppa intimità non è solo l’abbigliamento casalingo
ovviamente, ma sono anche comportamenti poco sexy che banalmente in quanto esseri umani possiamo avere tutti, fare la pipì davanti al partner ad esempio, è un indice sicuramente di grande intimità, ma per qualcuno può essere una filo oltre il tollerabile. Ciascuno di noi ha la propria sensibilità personale rispetto a certe cose, quindi è giusto capire quanto riusciamo a scoprire dell’altro senza perdere interesse. Poi questa è solo una delle possibili motivazioni.

 

  • “Quali possono essere altre motivazioni inerenti alla perdita della passione nella coppia?”

Di sicuro la perdita dell’aura di mistero, gioco e scoperta. Se ci pensiamo, le prime volte che facciamo sesso con qualcuno è tutto nuovo. Scopriamo sensazioni che l’altro ci da e ci sembrano cose mai provate e in effetti è vero, perché quella persona non ci aveva mai toccato prima. I primi tempi poi va sempre meglio perché impariamo a conoscerci reciprocamente dal punto di vista sessuale e sappiamo come toccarci a vicenda per dare il massimo del piacere. Il problema sorge quando questo “conoscerci” reciproco si trasforma in monotonia e il rapporto diventa meccanico. Il segreto sta nel non fare la cosa più semplice, ovvero abbandonarsi all’abitudine. Io sostengo che questa sia una massima di vita che va bene in tutti i campi, dal lavoro, alle relazioni amicali, agli hobby. L’abitudine è stasi, staticità, mentre la vita è un percorso e per sua definizione si fa in movimento. Chi resta fermo è perduto, si dice. Allora nel sesso, come nella vita di tutti i giorni, è importante andare avanti, provare cose nuove, scoprire anche cosa mi piace e ritrovare la dimensione del gioco e dello stupore. Anche qui, tutto è soggettivo, nel senso che per qualcuno provare una cosa nuova può essere farsi appendere e fare sesso acrobatico, per qualcun altro sarà semplicemente provare lenzuola di seta o di raso al posto del cotone. Ciascuno di noi ha il proprio senso del pudore e del limite che è giusto rispettare. In coppia poi, è importante il compromesso. Un altro argomento sono i micro-litigi e i micro-fastidi che non vengono mai detti e che si vanno a
sommare formando un macigno. Sono quelle piccole cose che alla lunga logorano il rapporto
perché il non dirle al partner porta intanto a non permettergli di porre rimedio, e poi anche alla
recrudescenza del sentimento. Sarebbe bene, ogni tanto vuotare il sacco e comunicare queste
cose, in modo da alleggerirsi. Di sicuro è più difficile che venga voglia di fare sesso con una
persona per cui si prova questo nervosismo.

  • Spesso però, nella società moderna, quello che manca è il tempo.
    “Quanto incide nel rapporto di coppia?”

Essendo sempre di corsa e pieni di impegni, fatichiamo a trovare del tempo per noi. A volte però, anche questa è una scusa che ci raccontiamo e raccontiamo al partner. Quanti di noi, infatti, perdono ore a scorrere la home di Facebook o guardare video su YouTube senza fare realmente niente di importante? Sicuramente è fondamentale per la salute avere del tempo in cui “spegnere” il cervello e staccare, ma anche il sesso è un metodo per farlo!
Dà tantissimi benefici: regola i neurotrasmettitori del buonumore, quindi combatte lo stress; aumenta la circolazione del sangue diminuendo il mal di testa; sviluppa i muscoli pelviciriducendo il dolore mestruale nelle donne; migliora la qualità del sonno consentendoci di riposare meglio e inoltre diminuisce il rischio di malattie cardiache, per cui se la nostra vita è stressante, paradossalmente è bene che ne facciamo di più!

  • “Come cambia la sessualità nella coppia dopo la nascita di un figlio? E quanto incide la mancanza di tempo?”

La nascita di un figlio è un avvenimento sicuramente meraviglioso, ma è innegabile che sconvolga gli equilibri di una coppia. Dal canto suo, la donna si ritrova con un corpo estremamente stressato dalla gravidanza, dal parto e, quando c’è, dall’allattamento per cui è normale che abbia una sensibilità molto elevata in zone come pube e seno che spesso è vero e proprio dolore. Restando sul piano oggettivo, va anche detto che un neonato porta via molto tempo ed energie quindi la difficoltà è, come dicevamo prima, quella di trovare il tempo e la forza di fare sesso quando si ha qualche minuto libero.
L’insidia maggiore, però, è più psicologico-relazionale. Riguarda l’identità personale dei due membri della coppia che da compagni si trasformano in genitori. Sembra una stupidaggine, ma non lo è affatto. Pensiamo che la nostra identità regola il comportamento e il nostro
comportamento regola l’identità in un circolo inscindibile.
Se io smetto di sentirmi “moglie” e acquisisco solo l’identità di “madre”, ovviamente il sesso sarà completamente escluso dalla mia sfera psichica. Qui entrano in gioco l’educazione, il sentire personale sulla sessualità e i suoi significati, le credenze religiose. Nella nostra cultura (che spesso è fatta di soli bianchi e neri purtroppo) spesso la purezza della figura materna viene vista come impossibile da accostare a qualcosa di tendenzialmente considerato sporco come il sesso. Sono dei meccanismi inconsci perché radicati nella cultura, è ovvio che una donna non si dice razionalmente: “siccome adesso sono madre non faccio più sesso” o un uomo “siccome adesso è la madre di mio figlio non ci vado più a letto”. Ovviamente sono meccanismi che rimangono nell’ombra e spesso non riconosciamo nemmeno come nostri. Se ne potrebbe parlare per ore, ma per essere brevi possiamo accennare che la SOLUZIONE sta nel fare un lavoro sulla propria identità di persona a 360°. Se il blocco è nella donna, lavorare sull’essere insieme una madre, una compagna, una donna con una sessualità, un lavoro, delle passioni. Se il blocco è nell’uomo tener viva la visione della persona che ha accanto per come è sempre stata. “Adesso è anche la madre di mio figlio; ma rimane la mia compagna, amante, amica, confidente… la persona di cui mi sono innamorato”.
Per completezza, va detto che questo discorso vale anche per le coppie adottanti e per le coppie
omosessuali, perché l’identità di genitore non riguarda solo il partorire e il concepire, ma proprio lo svolgere il ruolo di padre o madre.
Qualunque sia il tipo di coppia, deve funzionare come una squadra che lavora insieme per un
obiettivo, quindi per non perderci è fondamentale comunicare con sincerità ma senza
recriminarsi nulla, con atteggiamento propositivo.