Dal punto di vista psicologico questa paura non è semplicemente una mancanza di volontà, ma affonda le radici in dinamiche psichiche complesse e spesso inconsce.
La paura di decidere può derivare da un conflitto interno tra desideri, bisogni o paure contrastanti. Ad esempio, il desiderio di autonomia potrebbe scontrarsi con la paura dell’indipendenza e delle sue responsabilità.
La decisione diventa allora un campo di battaglia interno, dove ogni scelta implica la rinuncia a una parte di sé o a un desiderio. Prendere una decisione implica spesso lasciare andare qualcosa: una situazione, una relazione, un’opportunità. Questa “perdita”, anche potenziale, può riattivare l’angoscia di separazione primaria, legata alle prime esperienze di distacco dalla figura materna.
La paura di decidere può essere inconsciamente collegata al timore di perdere l’amore, la protezione o l’approvazione delle figure significative. La decisione diventa pericolosa perché simbolicamente associata all’abbandono. Anche la paura di fallire, di non essere all’altezza o di essere giudicati negativamente dagli altri può paralizzare la capacità di scegliere Essa può radicarsi in esperienze infantili di ipercriticismo, di aspettative eccessive o di mancanza di sostegno di fronte agli errori.
Può anche essere legata a dinamiche familiari in cui la responsabilità veniva evitata o delegata, impedendo lo sviluppo di un senso di autonomia e di capacità decisionale. Paradossalmente, la paura di decidere può anche celare un desiderio inconscio di onnipotenza, l’illusione di poter controllare perfettamente gli eventi e di evitare ogni possibile conseguenza negativa. La decisione, con la sua intrinseca incertezza, mina questa illusione.
Psicoterapeuta Dott.ssa Claudia Muscente