Le trappole comunicative sono interferenze che possono attivarsi automaticamente quando comunichiamo con qualcuno. Se non vengono riconosciute possono, con il tempo, avere un’influenza negativa sulla relazione e dar luogo ad incomprensioni che possono danneggiare il rapporto.

  • Una particolare trappola è l’interpretazione del significato:

Interpretare è un meccanismo simile alla lettura della mente che ci permette di fare supposizioni sulle intenzioni altrui.

Quando attribuiamo un significato a qualcosa che non è osservabile stiamo interpretando.

Questo particolare meccanismo viene spesso messo in atto quando comunichiamo in modo poco chiaro o quando non si può termina un pensiero.

  • Il secondo tranello è la lettura della mente:

È bello essere in sintonia con il proprio interlocutore ma delle volte questo processo di “lettura del pensiero” può tendere delle trappole. Può capitare che il processo sia talmente accentuato da esser convinti di sapere cosa l’altro stia pensando anche in assenza di elementi oggettivi che confermano il nostro presupposto o anche dove vi sono prove del contrario di ciò che supponiamo.

In questo caso si incorre in vere e proprie distorsioni che servono a mantenere le nostre personali convinzioni.

Questa è una modalità comunicativa tipica della coppia o dei rapporti che implicano una conoscenza approfondita dell’altro.

  • Il terzo tranello è la svalutazione emotiva

Succede spesso che nei rapporti non si dia spazio alle emozioni altrui, che vengono svalutate o ignorate, questo può generare delle fratture nella relazione.

È importante dal valore alle emozioni altrui perché ci aiuta e comprendere meglio e ad  avvicinarci alla esperienza dell’altro per riconoscere e cercare di capire il motivo di una determinata reazione. All’interno di una coppia una profonda, reciproca e differenziata comprensione emotiva è un fattore protettivo per l’intimità e la fiducia a lungo termine.

  • La quarta trappola comunicativa è avere l’ultima parola

Il bisogno di imporsi fino alla fine della discussione mette in scena un gioco di potere che tendenzialmente va a compensare bassi livelli di autostima o forti insicurezze attraverso l’imposizione di identità ad ogni costo.

Il voler avere sempre l’ultima parola denota la credenza distorta che in essa sia racchiusa l’essenza della verità.

  • Il quinto tranello è giudicare il partner

Incolpare spesso l’altro e giudicare quello che fa e che dice può diventa un’abitudine dannosa, che lentamente logora il legame e può portare anche alla separazione. Il giudizio danneggia i rapporti sotto diversi punti di vista: abbassa l’autostima e la fiducia nell’altro; diminuisce l’intimità perché crea una distanza emotiva e questo innesca dei risentimenti. Inoltre, crea giochi di “potere” che sbilanciano il rapporto generando possibili crisi.

  • L’ultima trappola comunicativa è voler avere ragione

Tale caparbietà può̀ impedire una comunicazione costruttiva e condurre ad una

lotta di supremazia senza aprirsi ad uno scambio costruttivo. Questa trappola comunicativa porta a non ascoltare, perché l’unico obiettivo è affermare il proprio punto di vista, ciò determina inevitabilmente incomprensioni.

Accettare il punto di vista dell’altro significa riconoscerlo come valido.

© Psicologa del copyright | Dott.ssa Fabiola Rosaria Didonna