CHE COSA E’ L’ AUTOSTIMA E COME RITROVARLA

DUE ESERCIZI PRATICI

Certamente l’autostima è il valore che diamo a noi stessi, ma ancora più profondamente è sentire di essere adeguati alla vita e alle sue richieste.
Quindi più precisamente:

  • È fiducia nelle proprie capacità di poter superare le sfide della vita
  • È sentirsi in diritto ad avere successo e felicità, in diritto di affermare le proprie necessità e i propri desideri, in diritto di realizzare i propri valori e di godersi i frutti degli sforzi e infine, di sentire di valere e meritare tutto questo.

L’autostima è molto più che un dono, che possiamo andare a riprenderci con belle frasi allo specchio, ma è una conquista che si ottiene nel tempo e soprattutto è caratterizzata da una grande consapevolezza di sé, perché vivere consapevolmente permette di riconoscere la realtà e non di cercare a tutti i costi di avere ragione.
Se, quando non abbiamo ragione, quando ci sbagliamo, sentiamo andare giù la nostra autostima è perché crediamo di essere infallibili, questo vuol dire che restringiamo la nostra consapevolezza e perdiamo il senso di realtà, in quanto nessuno è infallibile, inoltre sentirsi umiliati nell’ammettere un errore è un chiaro segno di un autostima difettosa.

AUTOSTIMA è fidarsi della propria mente e sapere di meritare ciò che desideriamo, con questa fiducia possiamo andare avanti serenamente e fare azioni buone per noi, dove per buono non si intende essere approvati da chi cin circonda.
Nel mio lavoro ho incontrato spesso persone che andavano orgogliose della loro conoscenza di fisica, di filosofie zen, dell’universo, di politica, ma del tutto ignare del loro mondo interiore e con scarsa consapevolezza di sé.
Questo porta a negare i propri bisogni, a razionalizzare le emozioni e i comportamenti, a vivere relazioni insoddisfacenti.

NON SI VIVE CONSAPEVOLMENTE SE USO LA MIA CONSAPEVOLEZZA

PER CAPIRE TUTTO TRANNE ME STESSO.
A volte i tentativi di diventare consapevoli di se stessi arrivano ad un punto morto e si ha bisogno di una guida, di uno psicologo per rispondere a domande quali:
– So esattamente cosa provo in un dato momento?
– Riconosco gli impulsi che guidano le mie azioni?
– Mi accorgo se azioni ed emozioni sono coerenti?
– So quali desideri e bisogni sto cercando di soddisfare?

Non si tratta di osservare ossessivamente se stessi, ma si tratta dell’arte di

ACCORGERSI
– Accorgersi delle sensazioni del corpo
– Accorgersi delle emozioni che provo quando incontro qualcuno
– Accorgersi che certi schemi di comportamento potrebbero nuocere
– Accorgersi se la voce che mi ronza dentro è davvero la mia o appartiene a mia
madre o a mio padre

1° ESERCIZIO:
Un esercizio utile è quello di dare 5 o 6 risposte ad alcune domande, scrivendole di getto, senza pensare troppo, ad esempio:

– Che emozione si sta muovendo in me?
– Che parte del corpo sento rigida?
– Cosa accade quando sto con questa persona, o quando ho questo problema, o
quando agisco a lavoro, nelle relazioni ecc.?
Questo esercizio permette di far luce, di illuminare il proprio mondo interiore e di contattarlo, ma soprattutto permette di ACCORGERSI di cosa accade dentro di sé e quindi conoscersi meglio.
Oltre alla consapevolezza e all’arte di accorgersi, è importante anche accogliere le parti di noi che non ci piacciono, e provare così a rapportarsi con quelle parti in maniera sensibile, come faremmo con un bambino.
Nella maggior parte delle situazioni invece ci si giudica, si mette se stessi nella condizione di lottare contro ciò che non piace, ma che è comunque parte di noi.

Infatti un’autostima bassa porta a dire a se stessi parole che nuocciono, come:
<<è tutta colpa mia>>
<<ho sbagliato>>
<<sono il solito stupido>>
<<lui/lei mi tratta male ed io ancora lì ad aspettare>>
<<sono un debole>> e chi più ne ha, più ne metta.
In questa maniera:
Si giudica tutto e tutti, soprattutto se stessi

  • Si dà eccessivo peso al passato e al futuro e si perdi il momento presente
  •  Si fanno paragoni continui e non ci si va mai bene, si vorrebbe assomigliare a…
  • Si fanno sempre bilanci e si sparano sentenze (inevitabilmente insoddisfacenti)
  • Si vuole avere il successo a tutti i costi ed una piccola sconfitta ci fa sentire falliti

2° ESERCIZIO

Un altro esercizio che si può fare è trasformare queste parole che pronuncio a me stesso. Ogni volta che mi accorgo del giudizio che ho su di me posso ad esempio trasformarle in questo modo:
– <<è tutta colpa mia>> diventa: <<mi impegno al massimo, poi il resto non dipende da me>>
– <<ho sbagliato>> o <<sono il solito stupido>> diventa <<si, è stato un errore, ma ricomincio da qui>>Queste ultime parole sono amiche dell’autostima perché permettono di pensare che una situazione non è definitiva e che può cambiare da un momento all’altro, sono parole che permettono di non dipendere dal giudizio altrui, di attivare la creatività, di esprimere i propri sentimenti e di vivere nel momento presente.
Spesso si pensa che il segreto dell’autostima e della fiducia in sé stessi stia nella capacità di coltivare pensieri positivi su di noi, che ci accompagnino nel corso della giornata: se però un simile atteggiamento si trasforma nel rifiuto delle parti di noi che ci spaventano o che ci fanno soffrire, otterremo il risultato opposto.
Se siamo in grado di “fare spazio” anche a quel che di noi non amiamo o consideriamo fragile, sbagliato, cattivo, siamo sulla strada giusta per ritrovare la nostra autostima e quindi accrescerla.
Tentare di bloccare i brutti pensieri ha l’unico risultato di aumentarne l’intensità, precipitandoci in una lotta continua con la nostra mente che distrugge l’autostima; non è scappando da quei pensieri quindi, che accresciamo fiducia e stima in noi stessi.
Al contrario, quando il “peggio di noi” arriva a bussare alla nostra porta, accoglierlo è
l’unica cosa che possiamo fare.
Possiamo dirci, ad esempio: <<Ho dei pensieri che vengono a trovarmi; sono brutti, non mi piacciono, ma sono qui, non posso negarlo>>; <<Io sono anche questo>>.

 

Psicologa Dott.ssa Rossella Lupo