La regolazione emotiva

 La regolazione emotiva è la capacità di un individuo di modulare gli impulsi, esprimere i propri bisogni, motivazioni e desideri in modo flessibile – adattivo – appropriato al contesto culturale in cui si trova.

 

Quando questa capacità è compromessa si possono avere due modalità di estreme:

impulsività incontrollata <­———————————————————> ipercontrollo rigido.

 Con il termine impulsività intendiamo la tendenza a comportamenti avventati molto spesso messi in atto senza premeditazione, senza tenere conto delle possibili conseguenze ma con l ricerca di una gratificazione immediata. Talvolta questi comportamenti possono essere tentativi di esprimere sentimenti come la rabbia, ansia e dolore non verbalizzati.

Al contrario un ipercontrollo degli impulsi può portare ad una rigidità affettiva, alla negazione dei sentimenti e degli impulsi aggressivi con un bisogno eccessivo di controllo su sé stessi e sugli altri.

Daniel Sigel ha proposto il concetto di finestra di tolleranza per indicare lo spazio in cui una persona è in grado di tollerare e gestire in modo adeguato le emozioni intense o lo stress, rimanendo però equilibrata. I due estremi di questa finestra sono

Iperarousal ossia l’eccessiva attivazione emozionale (che si può manifestare con ansia, panico, rabbia).

Ipoarousal ossia una disconnessione emotiva (che può arrivare a forme di dissociazione, depersonalizzazione, intorpidimento).

Quando una persona è all’interno della propria finestra emotiva riesce a rispondere agli stimoli emotivi che giungono dall’esterno in modo funzionale, senza esserne sopraffatto. Quando al contrario si esce da questa finestra è possibile reagire con comportamenti impulsivi o al contrario di evitamento.

 

Nella corteccia prefrontale orbitale risiede il nostro cervello destro deputato all’elaborazione delle emozioni e si sviluppa nella interazione del bambino con chi se ne prende cura se queste figure sono sufficientemente sintonizzate sui bisogni affettivi del bambino. Esperienze come traumi, trascuratezza o la mancanza di un legame stabile in età evolutiva ostacolano la formazione del senso di sé e la capacità di una adeguata regolazione emotiva. Per questo è importante all’interno di un percorso di terapia promuovere la consapevolezza emotiva (alfabetizzazione emotiva) aiutando i pazienti a riconoscere e  dare un nome alle proprie emozioni che altrimenti tendono ad essere somatizzate e non espresse.

 

Psicoterapeuta Dott.ssa Sabrina Damiano