IMPARARE A METTERE CONFINI: LIBERARSI DAL PASSATO PER VIVERE IL PRESENTE
Uno dei pilastri della salute emotiva, secondo Brené Brown e Nedra Glover Tawwab, è la capacità di stabilire confini chiari. Senza confini, finiamo per vivere nel caos emotivo, spesso intrappolati in dinamiche disfunzionali con ex coniugi, familiari o persone del passato che fanno leva su sensi di colpa e ricatti emotivi.
Perché si superano i confini?
Secondo la psicologia relazionale, ci sono diversi motivi:
• Paura del conflitto: dire “no” può essere vissuto come colpa o aggressività.
• Ruoli appresi: in famiglia o in una relazione tossica, ci si abitua a essere “quello che si sacrifica” o “quello che risolve”.
• Forte bisogno di approvazione: temiamo il giudizio se ci allontaniamo.
• Codipendenza emotiva: l’identità personale si fonde con l’altro, rendendo difficile distinguere i propri bisogni.
Frasi tipiche che violano i confini:
• “Se non mi rispondi, vuol dire che non te ne importa niente.”
• “I figli devono venire prima di tutto, anche della tua nuova vita.”
• “La tua famiglia sono io, ricordatelo.”
• “Non puoi trattarmi così dopo tutto quello che abbiamo vissuto.”
Come rispondere? Con chiarezza e fermezza:
• “Non accetto che tu usi il nostro passato per farmi sentire in colpa.”
• “Abbiamo ruoli diversi ora, e vanno rispettati.”
• “Parlerò con te solo su ciò che riguarda i nostri figli, in modo rispettoso e costruttivo.”
Nedra Glover Tawwab, esperta di confini relazionali, afferma:
“I confini non sono muri, ma linee guida che definiscono ciò che è accettabile e ciò che non lo è. Se le persone si offendono per i tuoi limiti, è perché i tuoi limiti mettono in discussione i loro privilegi.”
Brené Brown, ricercatrice sulla vulnerabilità e il coraggio, aggiunge:
“I confini sono la distanza alla quale posso amarti e rispettarmi contemporaneamente.”
Nelle relazioni con ex coniugi o famiglie invadenti, è fondamentale:
• Limitare la comunicazione a ciò che è strettamente necessario.
• Non giustificarsi oltre il necessario.
• Usare solo canali formali, se serve (messaggi scritti, mediazione).
• Farsi supportare da un terapeuta o da una figura terza, per mantenere la lucidità.
Stabilire confini non è allontanarsi dagli altri, è tornare a sé stessi.
È scegliere di non restare prigionieri del passato, ma di costruire relazioni basate sul rispetto reciproco, non sulla manipolazione.
A cura della Dott.ssa Carmen Eboli