Una delle distorsioni cognitive maggiormente diffuse è la Doverizzazione, nella quale ci si autoimpongono delle regole rigide e severe su come le cose dovrebbero essere fatte o su come dovrebbero andare. Questo errorecognitivo subisce in parte il retaggio culturale che tende a riempire, sin dapiccoli, le persone di doveri, assumendoli in modo acritico.

Per questa ragione utilizziamo in modo automatico tale distorsione per giudicare noi stessi, gli altri e il mondo, tramite l’uso di parametri soggettivi che vengono valutati come oggettivi. Quando capita di sperimentare il senso di colpa per aver fatto o non aver fatto qualcosa che si sarebbe dovuto o non dovuto fare, bisognerebbe provare a sostituire il “dovere” con il “preferire” , in quanto la maggior parte dei doveri sono scritti solo nella nostra esperienza educativa. É molto frequente pensare che le nostre emozioni, i nostri sentimenti o le nostre azioni dipendano principalmente dagli altri. Inizialmente nella Colpevolizzazione il locus of control esterno potrebbe generare un forma di giovamento, ma successivamente potrebbe far entrare all’interno di un circolo vizioso, nel quale ci si sente impotenti davanti agli eventi e di conseguenza sentirsi trasportati da essi, senza riuscire a dirigerli.

La colpevolizzazione si può presentare anche con errore cognitivo differente, infatti le persone possono tendere o ad attribuirsi la colpa per eventi che non ricadono sotto il loro controllo. Tra le distorsioni maggiormente frequenti troviamo anche la catastrofizzazione, nella quale si tende ad anticipa la peggiore situazionepossibile.

Ciò potrebbe sembrare utile per prepararsi psicologicamente nel caso in cui davvero dovesse esserci un esito negativo degli eventi, ma nell’ipotesi remota che accada ogni volta l’esito peggiore, l’attesa stessa dell’esito genera sofferenza. Alcune volte invece, gli eventi vengono valutati in forma estrema, racchiusi all’interno di una categoria.

In questo caso il Pensiero Dicotomico fa si che si veda solamente una sola faccia della medaglia. Proprio per questa ragione sarebbe consigliabile provare a pensare lungo un continuum e provare a collocare i pensieri al suo interno, in modo da riuscire a prendere in considerazione non solo il bianco o il nero ma anche le sfumature di grigi che si trovano nel mezzo.
Un processo simile avviene nella Valutazione Globale, in quanto le sfumature vengono tralasciate e si etichettano in modo generico gli eventi. Per rendere più chiaro il concetto, lo si può pensare come una riduzione del reale ad una immagine monocolore, dove aumenta la semplicità di definizione, ma si annulla la capacità di comprensione.

Altre volte si può giungere, invece, ad una conclusione generale partendo da un episodio particolare. Questa tipologia di distorsione cognitiva è conosciuta con il termine Generalizzazione Eccessiva. Nello specifico consiste nel prendere un aspetto di una situazione o di una persona ed estenderlo alla situazione o alla persona nel suo complesso, facendo in modo che si ignorano gli aspetti utili all’orientamento delle esperienze e delle decisioni. L’annotare le generalizzazioni a posteriori e confrontarle con la realtà risulterebbe essere un processo di pensiero alternativo utile a far scoprire che ciò che accade di negativo non sempre riaccadrà.

L’Attenzione Selettiva è, invece, una distorsione che si basa sulla necessità del cervello di selezionare stimoli provenienti dall’ambiente e consiste nel porre attenzione solo ad un aspetto dell’evento.

Quindi, come se fosse presente un filtro mentale, fa si che non vengano considerate tutte le informazioni a disposizione. Vengono, infatti, ignorati gli aspetti positivi, benché presenti, dando importanza solo agli aspetti negativi, i quali tendono ad amplificare le emozioni e non permettono di vivere con serenità. Un pensiero alternativo che si potrebbe mettere in atto, è il pensare agli aspetti positivi quando accade qualcosa di negativo, in questmodo sarà possibile modificare l’atteggiamento per fronteggiare l’accaduto.

Psicologa Dott.ssa Marta Granato